Articolo apparso sul giornale "Sesto Calende informazioni", giugno 2006

 

UN G.A.S. A SESTO CALENDE? 

Da qualche mese alcune famiglie di Sesto C. stanno sperimentando un  Gruppo di Acquisto Solidale e l’entusiasmo e tale da spingerci a proporlo ad altri sestesi  con l’obiettivo di formare un gruppo direttamente sul nostro territorio,  forti della consapevolezza del valore economico, sociale e politico del nostro essere consumatori. Se è vero che è l’economia che muove la politica, è anche vero che ogni volta che facciamo un acquisto, scegliendo questo o quel prodotto, esprimiamo un voto politico.

 

Ma di cosa si tratta?

Un gruppo d’acquisto è formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro.  

I G.A.S nascono circa 10 anni fa dalla campagna “Bilanci di Giustizia” a suo tempo promossa da “Beati i costruttori di Pace”, per poter amministrare “con giustizia” il  piccolo grande capitale familiare in uscita alla voce di bilancio “alimentare” (ma oggi l’attività si sta estendendo anche ad altri articoli d’uso comune come ad esempio abbigliamento e calzature).

In Italia esistono attualmente un centinaio di G.A.S. Nella sola provincia di Varese ne esistono 7,  che coinvolgono oltre  100  famiglie,  ed altri 7 stanno tentando di decollare. Tutti i G.A.S. in Italia fanno riferimento ad una rete nazionale di collegamento che serve ad aiutarli e a diffondere questa esperienza attraverso lo scambio di informazioni. (vedi www.retegas.org)

 

Perché nasce un G.A.S.?

Ogni G.A.S: nasce per motivazioni proprie, spesso alla base vi e’ una critica profonda verso il modello di consumo e di economia globale ora imperante, insieme alla ricerca di una alternativa praticabile da subito. Il gruppo aiuta a non sentirsi soli nella propria critica al consumismo, a scambiarsi esperienze ed appoggio, a verificare le proprie scelte.

 

Come nasce un G.A.S;?

Uno comincia a parlare dell’idea degli acquisti collettivi nel proprio giro di amici e, se trova altri interessati, si forma il gruppo. Insieme ci si occupa di ricercare nella zona piccoli produttori rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, di raccogliere gli ordini tra chi aderisce, di acquistare i prodotti e distribuirli … e si parte. Si arriva così all’acquisto di prodotti di qualità ad un prezzo ragionevole e accessibile a tutti.

 

Si, ma … perché si chiama solidale?

Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell’ambiente, ai popoli del sud del mondo e a coloro che, a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze, subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo.

 

Obiettivi e Criteri solidali di un GAS:

1.      sviluppare e consolidare un modello di consumo critico attraverso l’acquisto di prodotti di qualità che abbiano un valore aggiunto “etico e solidale”, dalle materie prime, alle forme e luoghi di produzione , alle modalità di commercializzazione (vedi per esempio le produzioni del Sud del Mondo inserite nei progetti del Commercio Equo e Solidale e le produzioni della Cooperazione Sociale)

2.      sviluppare un atteggiamento di sobrietà, sostenibilità e solidarietà attraverso i propri consumi, cercando di non essere succubi del mercato e delle logiche pubblicitarie che spingono ad aumentare i consumi, scegliendo piccoli produttori  locali per salvaguardare le realtà agro-zootecniche del proprio territorio, ridurre l’inquinamento da trasporti e lo spreco di energia, garantire la freschezza dei prodotti senza bisogni di conservanti, ma soprattutto per poter costruire un rapporto di conoscenza e di fiducia reciproca tra produttore e consumatore, rispettando il  diritto del primo ad avere una giusta remunerazione del lavoro e il diritto del secondo ad avere prodotti di qualità ad un prezzo equo.  Prediligere le coltivazioni biologiche, che rispettano l’equilibrio naturale dell’ambiente e quindi rispettano l’uomo stesso.  

3.      riattivare rapporti sociali, creare relazioni e solidarietà a partire dalla necessità di ricostruire legami di conoscenza diretta e di fiducia tra produttori e consumatori fino allo scambio di competenze e conoscenze nel gruppo per informarsi e formarsi sul tema.

 

Sei interessato a tutto questo puoi contattarci.

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